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Nessuno è Troppo Piccolo per Fare la Differenza: Greta Thunberg

Nessuno è troppo piccolo per fare la differenza - Greta Thunberg
“La speranza nascerà non appena cominceremo ad agire” – Nella foto potete vedere la mia copia di Nessuno è troppo piccolo per fare la differenza (in inglese) insieme all’edizione speciale “Earth Day” del giornale britannico The Big Issue (#1458)

La prima conferenza mondiale sul clima si è tenuta più di 40 anni fa a Ginevra e già allora gli scienziati esprimevano una certa preoccupazione riguardo le tendenze allarmanti messe in atto dal cambiamento climatico.

Oggi la situazione non è migliorata, anzi, come afferma Greta Thunberg, siamo all’inizio della sesta estinzione di massa e non ce ne siamo nemmeno accorti.

Il 2021 è un anno chiave per i firmatari dell’Accordo di Parigi perché, al fine di evitare la catastrofe, dovranno rivedere i loro obiettivi e ideare strategie a lungo termine per evitare che la temperatura globale aumenti sopra i 1,5°C (obiettivo quasi utopico, stando alla situazione attuale).

Per rendervi conto di quanto questa sia una vera e propria emergenza, vi consigliamo di dare un’occhiata anche a questo articolo che sintetizza alcuni dei principali contenuti del rapporto del Gruppo di lavoro 1 dell’IPCC, Cambiamenti Climatici 2021, pubblicato ad agosto: “I cambiamenti climatici sono diffusi, rapidi e si stanno intensificando.”

Per concludere, se volete mettere alla prova le conoscenze dei vostri bambini su questo tema, vi consiglio di scaricare e stampare le nostre domande per bambini sull’ambiente! Buona lettura!


Trama del libro

Nessuno è troppo piccolo per fare la differenza è il primo libro di Greta Thunberg ed è una raccolta di 16 discorsi memorabili che ha tenuto nell’arco di un anno, tra l’8 settembre 2018 e il 27 settembre 2019.

Un libricino di poco più di 100 pagine, adatto alla lettura da parte di adulti e bambini (dagli 8 anni in poi), che aiuta a comprendere il motivo per cui il cambiamento climatico va considerato come una vera e propria emergenza.

Vi anticipiamo che non si tratta di un libro che vi intratterrà gioiosamente, anzi, vi farà venire un po’ di amaro in bocca, sempre che abbiate a cuore questo tema.

Libro di Greta Thunberg nella mia libreria
Nessuno è troppo piccolo per fare la differenza (qui nell’edizione inglese), nella mia libreria.

Quello che Greta tende spesso a sottolineare nei suoi 16 discorsi, è il fatto che non ci stia dicendo niente che gli scienziati climatologi non dicano da almeno 30 anni a questa parte, anche se sembra che il messaggio non venga recepito.

Già negli anni Novanta alcuni climatologi ci avevano messo in guardia: la Terra sarebbe diventata più calda se avessimo continuato a bruciare combustibili fossili, ovvero i gas che intrappolano l’energia del Sole nell’atmosfera, dando vita al fenomeno conosciuto con il nome di effetto serra.

Il cambiamento climatico è iniziato silenziosamente, prima che nessuno potesse rendersene conto, e potrebbe portare alla destabilizzazione e al collasso degli ecosistemi che ci sostengono.

L’ideale di crescita esponenziale della società moderna è in netto contrasto con la realtà delle cose: la Terra è un sistema chiuso e le foto scattate da Neil Armstrong e Buzz Aldrin durante la missione Apollo 11 lo mostrano abbastanza chiaramente.

Foto del Pianeta Terra della Missione Apollo 11

Il nostro stile di vita è stato da sempre, di per sé, non sostenibile. Ma possiamo ancora decidere di cambiare. D’altronde siamo l’ultima generazione che può realmente fare qualcosa. Ma come?

Ecco alcune delle azioni-chiave che potrebbero aiutarci fermare la crisi climatica:

  • Esortare i leader politici ad affrontare seriamente il problema delle emissioni di gas serra, dimezzandone il numero entro il 2030 e arrivando al punto di rimuovere completamente i combustibili fossili in favore di energia rinnovabile entro la metà del secolo (2050);
  • Mettere fine all’abuso di fertilizzanti, sostituendoli con l’agricoltura sostenibile;
  • Interrompere la deforestazione, ovvero la conversione di spazi selvaggi in terreni agricoli e piantagioni o in altri sviluppi;
  • Creare nuove foreste e spazi selvaggi, stimolando così la biodiversità;
  • Tenere sotto controllo lo strato di ozono, l’inquinamento atmosferico e l’acidificazione degli oceani, ma anche la quantità di utilizzo di acqua potabile e di agenti chimici;
  • Richiedere ai leader politici di istituire un network mondiale di zone no-fish (di pesca vietata) per consentire ai pesci di crescere e riprodursi;
  • Nutrirsi seguendo una dieta a base vegetale;
  • Mettere fine al consumismo sfrenato e agli sprechi energetici, cercando di riutilizzare invece che comprare sempre nuovi oggetti (economia circolare);
  • Aderire a Fridays for Future Italia e spargere la voce: parlare della crisi climatica con le persone e attraverso i social network;

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É evidente che se vogliamo salvare il Pianeta Terra dovremo iniziare ad abituarci all’idea di cambiare la nostra società e il modo in cui viviamo. Come Greta ha affermato più volte, la crisi climatica è una crisi sociale e non ci resta molto tempo.

Chi è Greta Thunberg

Greta Thunberg è un’attivista svedese nata a Stoccolma il 3 gennaio del 2003. Tutto è iniziato il 20 agosto del 2018, quando ha deciso di non andare a scuola per incitare il governo svedese a diminuire le emissioni di anidride carbonica, come previsto dall’Accordo di Parigi.

In questa occasione è rimasta seduta davanti al parlamento svedese ogni giorno per tutto l’orario scolastico, fino alle elezioni legislative del 9 settembre 2018. Il suo slogan è diventato ben presto virale “Skolstrejk för klimatet” ovvero “sciopero della scuola per il clima“.

Libro di Greta Thunberg e The Big Issue
La mia copia (nell’edizione inglese) di Nessuno è troppo piccolo per fare la differenza e The Big Issue (#1458)

Dopo le elezioni, la sua battaglia non si è fermata, anzi, l’attivista ha continuato a manifestare ogni venerdì, dando vita al movimento studentesco internazionale Fridays for Future.

Greta ha dichiarato di avere la sindrome di Asperger, un disturbo dello spettro autistico che le farebbe vedere il mondo in bianco e nero: di qui il suo forte interesse nei confronti della crisi climatica che stiamo vivendo, pur sempre giustificato dal carattere di emergenza che questa crisi ha assunto.

David Attenborough, divulgatore scientifico e naturalista britannico, autore di “La vita sul nostro pianeta. Come sarà il futuro?” (acquistabile su Amazon), ha definito l’operato di Greta “impressionante” e “da ammirare“, perché, da sola, è riuscita a portare finalmente l’opinione pubblica faccia a faccia con la crisi climatica.

Dai un’occhiata anche ad altri libri per bambini:

Discorso all’ONU del 23 settembre 2019 (pdf)

Vi riportiamo di seguito la trascrizione e la traduzione in italiano del discorso di Greta all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Si tratta di uno degli ultimi discorsi, tenutisi prima dello scoppio della pandemia Covid19, ed è anche uno dei più duri e arrabbiati.

In inglese:

“This is all wrong. I shouldn’t be up here. I should be back in school on the other side of the ocean. Yet you all come to us young people for hope. How dare you!

You have stolen my dreams and my childhood with your empty words. And yet I’m one of the lucky ones. People are suffering. People are dying. Entire ecosystems are collapsing. We are in the beginning of a mass extinction, and all you can talk about is money and fairy tales of eternal economic growth. How dare you!

For more than 30 years, the science has been crystal clear. How dare you continue to look away and come here saying that you’re doing enough, when the politics and solutions needed are still nowhere in sight.

You say you hear us and that you understand the urgency. But no matter how sad and angry I am, I do not want to believe that. Because if you really understood the situation and still kept on failing to act, then you would be evil. And that I refuse to believe.

The popular idea of cutting our emissions in half in 10 years only gives us a 50% chance of staying below 1.5 degrees [Celsius], and the risk of setting off irreversible chain reactions beyond human control.

Fifty percent may be acceptable to you. But those numbers do not include tipping points, most feedback loops, additional warming hidden by toxic air pollution or the aspects of equity and climate justice. They also rely on my generation sucking hundreds of billions of tons of your CO2 out of the air with technologies that barely exist.

So a 50% risk is simply not acceptable to us — we who have to live with the consequences.

To have a 67% chance of staying below a 1.5 degrees global temperature rise – the best odds given by the [Intergovernmental Panel on Climate Change] – the world had 420 gigatons of CO2 left to emit back on Jan. 1st, 2018. Today that figure is already down to less than 350 gigatons.

How dare you pretend that this can be solved with just ‘business as usual’ and some technical solutions? With today’s emissions levels, that remaining CO2 budget will be entirely gone within less than 8 1/2 years.

There will not be any solutions or plans presented in line with these figures here today, because these numbers are too uncomfortable. And you are still not mature enough to tell it like it is.

You are failing us. But the young people are starting to understand your betrayal. The eyes of all future generations are upon you. And if you choose to fail us, I say: We will never forgive you.

We will not let you get away with this. Right here, right now is where we draw the line. The world is waking up. And change is coming, whether you like it or not.”

Greta Thunberg, UN General Assembly – New York City, 23 September 2019 – Extract from No one is too small to make a difference p. 96

In italiano:

É tutto sbagliato. Non dovrei essere qui. Dovrei essere a scuola dall’altra parte dell’oceano. Eppure venite da noi giovani per la speranza? Come osate!

Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote. E nonostante ciò, sono una dei fortunati. Le persone stanno soffrendo. Le persone stanno morendo. Interi ecosistemi sono al collasso. Siamo all’inizio di un’estinzione di massa e tutto ciò di cui riuscite a parlare sono soldi e favole di eterna crescita economica. Come osate!

Per più di 30 anni la scienza è stata di una chiarezza cristallina. Come osate continuare a distogliere lo sguardo e venire qui a dire che state facendo abbastanza, quando invece la politica e le soluzioni di cui abbiamo bisogno non sono nemmeno all’orizzonte.

Dite che ci ascoltate e che capite che si tratta di un’emergenza. Ma non importa quanto triste e arrabbiata io sia, non voglio crederci. Perché se davvero capiste la situazione ma continuaste a non agire, in quel caso sareste malvagi. E mi rifiuto di crederlo.

L’idea diffusa di dimezzare le emissioni in 10 anni ci dà solo il 50% di probabilità di rimanere sotto 1,5 gradi [Celsius], evitando così di innescare un’irreversibile reazione a catena, fuori dal controllo umano.

Il 50% potrà essere accettabile per voi. Ma quel numero non include i punti di non ritorno, la maggior parte dei cicli di retroazione e l’ulteriore riscaldamento nascosto dall’inquinamento atmosferico tossico, oppure l’aspetto dell’equità e della giustizia climatica. Inoltre, pensano anche di fare affidamento sulla mia generazione per succhiare via centinaia di miliardi di tonnellate di CO2 dall’aria, con tecnologie che a malapena esistono.

Un rischio del 50% è semplicemente non accettabile per noi – noi che dovremo viverne le conseguenze.

Per avere il 67% di probabilità che l’aumento della temperatura globale rimanga sotto 1.5 gradi – le migliori probabilità stimate dal Gruppo Intergovernativo sui cambiamenti climatici – al 1 gennaio 2018, il mondo aveva 420 gigatonnellate di CO2 ancora da poter emettere. Oggi quel numero è arrivato già a meno di 350 gigatonnellate.

Come osate fingere che questo possa essere risolto solo con qualche soluzione economica e tecnica? Con i livelli di emissioni odierni, quel che rimane del budget di CO2 finirà in meno di 8 anni e mezzo.

Non ci saranno soluzioni o piani in linea con questi numeri oggi, perché questi numeri sono troppo scomodi. E non siete abbastanza maturi per dire come stanno realmente le cose.

Voi ci state abbandonando. Ma i giovani stanno iniziando a rendersi conto del vostro tradimento. Gli occhi di tutte le future generazioni sono su di voi. E se sceglierete di abbandonarci, vi dico: non vi perdoneremo mai.

Non vi lasceremo farla franca. Proprio qui e proprio adesso è dove tracciamo la linea. Il mondo si sta svegliando. Il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no.

Greta Thunberg, UN General Assembly – New York City, 23 September 2019 – Estratto da No one is too small to make a difference p. 96 (traduzione dall’inglese a cura di Carmen Cristiana Venneri)

Glossario

Accordo di Parigi (2015): è un accordo tra gli Stati membri della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) il cui obiettivo è quello di contenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto di 1,5°C al fine di ridurre in modo sostanziale i rischi e gli effetti del cambiamento climatico.

Cicli di retroazione: sono processi che possono amplificare o ridurre gli effetti di un dato fenomeno, diventando a loro volta forzanti del cambiamento climatico globale. Quando le retroazioni amplificano l’effetto iniziale si parla di retroazione positiva, quando lo riducono, di retroazione negativa.

Effetto serra: fenomeno che consiste nell’accumulo nell’atmosfera di energia termica proveniente dal Sole, a causa della presenza nell’atmosfera di alcuni gas, detti per l’appunto, gas serra.

Giustizia climatica: questo termine viene utilizzato per indicare il fatto che il riscaldamento globale non sia una semplice questione di natura ambientale o climatica, ma anche etica e politica.

Punto di non ritorno: per punto di non ritorno si intende un cambiamento ambientale irreversibile che andrebbe ad innescare una reazione a catena su tutti gli altri ecosistemi terrestri. Ad oggi, sono 9 i punti di non ritorno “attivi”, ovvero che hanno mostrato cambiamenti in direzioni sbagliate:

  • Il ghiaccio marino artico
  • La calotta glaciale della Groenlandia
  • Le foreste boreali
  • Il permafrost
  • Il capovolgimento meridionale della circolazione atlantica
  • Il dieback della foresta amazzonica
  • La perdita dei coralli
  • La calotta glaciale artica
  • Il bacino di Wilkes

Fonti

  • Attenborough, D. (2020). La vita sul nostro pianeta. Come sarà il futuro?. Piemme
  • Thunberg, G. (2019). Nessuno è troppo piccolo per fare la differenza. Mondadori
  • Lobb, A. (2021). As soon as we take action there is hope. The Big Issue Earth Day Special n. 1458, 18-21.
  • WWF.it

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