Matilde di Roald Dahl | Riassunto Completo del Libro

Copertina del libro Matilde di Roald Dahl
La copertina di Matilde di Roald Dahl, qui nella versione inglese nella mia libreria

In questa pagina troverete il riassunto completo di Matilde, il libro per bambini del grande Roald Dahl, pubblicato per la prima volta nel 1988. Buona lettura!

Titolo originaleMatilda
AutoreRoald Dahl
GenereRomanzo
Anno di pubblicazione1988
EditoreSalani
TraduzioneFrancesca Lazzarato e Lorenzo Manzi
IllustrazioniQuentin Blake
Numero pagine224
Età consigliata7-99 anni

Riassunto

Matilde e la famiglia Dalverme

Matilde è una bambina di cinque anni e mezzo, dotata di un’intelligenza geniale: a un anno e mezzo parlava perfettamente, mentre a tre anni aveva già imparato a leggere da sola. La sua famiglia, però, sembra provenire da un altro mondo, un mondo in cui la cultura e gli affetti non hanno la benché minima importanza.

Suo padre, il signor Dalverme, vende automobili usate, ma il suo business è tutto fuorché legale: acquista auto rubate malmesse e cerca di imbrogliare i suoi clienti manomettendo il contachilometri e riempiendo di segatura l’olio del cambio. Quando Matilde cerca di fargli notare che si tratta di trucchetti disonesti, la sua risposta è abbastanza chiara “nessuno è mai diventato ricco comportandosi da onesto. I clienti sono lì proprio per essere imbrogliati.”

Sua madre, invece, viene descritta come una donna in carne dai capelli biondo platino con la ricrescita evidente, e non fa altro che andare tutti i pomeriggi al Bingo. Quando è a casa, invece, si diletta a guardare telenovele demenziali.

La biblioteca del paese

All’età di 4 anni Matilde chiede al padre di comprarle un libro, dal momento che l’unico libro disponibile in casa Dalverme è un qualcosa chiamato “Cucina facile”. Matilde lo aveva già letto dall’inizio alla fine, imparando tutte le ricette a memoria, e si rende conto di aver bisogno di qualcosa di più interessante. Il padre rimane allibito dalla richiesta della figlia e le risponde che così rischia di diventare una “viziata”.

Matilde viene lasciata sola quasi ogni pomeriggio durante la settimana, e così decide di andare da sola alla biblioteca pubblica. Da ora in poi, ogni pomeriggio, non appena la madre la lascia per andare al bingo, Matilde si dirige alla biblioteca.

Prima illustrazione del libro di Matilde

Dopo aver letto tutti i libri per bambini, incluso Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett, uno dei suoi preferiti, decide che è arrivato il momento di leggere qualcosa di nuovo e più stimolante. La signora libraia è incredula, ma dopo un’iniziale esitazione le suggerisce di leggere Grandi speranze di Charles Dickens. Da questo momento in poi non c’è modo di fermare Matilde: divora tutti i libri che la libraia le propone, anche se a volte, data la sua età, non riesce a comprendere tutti i concetti.

I libri hanno il potere di trasportarla in mondi nuovi, facendole conoscere personaggi eccezionali che vivono vite a dir poco entusiasmanti. Leggendo, ha l’opportunità di navigare con Joseph Conrad, di visitare l’Africa grazie a Hemingway e l’India con Rudyard Kipling. Ha l’opportunità di girare tutto il mondo, stando comodamente seduta nella sua piccola cameretta.

Le rivincite di Matilde

Più il tempo passa, più Matilde sente la sua rabbia ribollire dentro. I suoi genitori continuano a trattarla come un essere insignificante, del quale si libererebbero volentieri, se solo ne avessero l’occasione. Matilde sa che non è giusto odiare i suoi genitori, ma è difficile trattenersi. Se solo avessero potuto leggere anche loro un po’ di Dickens o Kipling, avrebbero finalmente scoperto che nella vita non c’erano solo il bingo, i soldi e la tv.

Essendo stufa di essere definita ignorante e stupida, sapendo di non esserlo, Matilde decide di prendersi la sua rivincita e organizza diversi scherzetti: mette della “Supercolla” sul cappello del padre, obbligandolo ad andare in giro così conciato per alcuni giorni, mette un pappagallo parlante nella canna fumaria per fingere che la casa sia infestata dai fantasmi e, infine, mischia il gel per capelli del padre alla “Tintura Biondo Platino Extra Forte”, regalandogli un look decisamente ridicolo.

L’inizio della scuola e la temibile signorina Spezzindue

Arriva il momento per Matilde di iniziare la scuola: qui incontra la signorina Dolcemiele, la sua maestra, una persona mite e tranquilla, che non alza mai la voce ed è amata da tutti i suoi alunni. La maestra si accorge subito che Matilde ha qualcosa di diverso dagli altri bambini: è un piccolo genio! A soli sei anni sa già leggere perfettamente e riesce a fare calcoli con grandi numeri. Così decide di darle del materiale didattico avanzato, in quanto seguire il classico programma sarebbe per lei un vero spreco di tempo.

La signorina Spezzindue

La direttrice della scuola di Matilde, la signorina Spezzindue, è un personaggio più unico che raro: una donna gigantesca, appassionata di lancio del martello, dotata di un collo gigante, spalle larghe, braccia spesse e gambe muscolose. Guardandola si ha la sensazione che riesca a piegare con facilità anche una sbarra d’acciaio. Sul suo viso campeggiano un ostinato sorriso crudele e uno sguardo a dir poco arrogante. Come se non bastasse, si veste in modo strano: indossa sempre una sorta di tunica marrone con in vita una grossa cintura e dei calzoncini che le arrivano poco sotto il ginocchio. Decisamente peculiare.

Ma quello che davvero colpisce della signorina Spezzindue è la sua crudeltà: se qualcosa non le va a genio è capace di gettare i bambini fuori dalla finestra oppure di rinchiuderli per ore del tanto temuto Strozzatoio, una stanza così piccola che non è possibile muoversi e le cui pareti sono piene di chiodi e vetri rotti. Insomma, un vero strumento di tortura.

La magia ha inizio…

Proprio in uno degli episodi in cui la signorina Spezzindue dà il meglio di sé, accade una cosa incredibile: Matilde si rende conto di avere dei poteri magici! Se si concentra abbastanza, i suoi occhi sprigionano una tale energia da riuscire a spostare gli oggetti e farli anche levitare! Matilde non riesce a tenere questo segreto tutto per sé e decide di confessarlo alla sua maestra, che ne rimane sbalordita.

L’amicizia tra Matilde e la signorina Dolcemiele diventa sempre più forte, tanto da incontrarsi ogni pomeriggio a casa della maestra per prendere il té. In uno di questi incontri, Matilde trova il coraggio di chiedere alla sua maestra come mai vive in una casa così piccola e umile. La maestra, dopo un iniziale tentennamento, le rivela che la sua vera casa le era stata rubata da sua zia, subito dopo la morte del padre. La zia si scopre essere la signorina Spezzindue.

Matilde vuole a tutti i costi aiutare la sua maestra per darle indietro la casa che le spetta, così architetta uno scherzo per far spaventare a morte la direttrice. Durante una delle lezioni tenute dalla Spezzindue, Matilde, tramite la forza sprigionata dai suoi occhi, scrive sulla lavagna un messaggio per direttrice, firmato dall’ormai defunto padre della signorina Dolcemiele “Sono Magnus, lascia la casa a mia figlia e vai via!”. La signorina Spezzindue sviene e scappa via dal villaggio per sempre.

L’adozione e il lieto fine

A questo punto sembrerebbe che le cose siano ritornate al loro posto, ma purtroppo non è così. Un pomeriggio, quando Matilde ritorna a casa dal solito té con la signorina Dolcemiele, trova la sua famiglia intenta a fare le valige. Le comunicano che è necessario partire per la Spagna il più presto possibile, perché la polizia è alle calcagna del padre.

Matilde si rifiuta di partire e corre disperata dalla signorina Dolcemiele, chiedendole di adottarla. La sua maestra le risponde che è possibile solo se i genitori le danno il loro pieno consenso. Così le due si dirigono verso l’abitazione di Matilde e trovano la famiglia intenta a mettere le valige in macchina.

La signorina Dolcemiele spiega la situazione ai signori Dalverme, che, come al solito, sono fin troppo occupati per darle davvero ascolto. Con una certa insofferenza e totale disinteressamento, alla fine, accettano di lasciare Matilde alla signorina Dolcemiele. Mettono in moto e partono senza nemmeno girarsi una sola volta, al contrario del fratello, che è l’unico a lanciare un ultimo sguardo a Matilde.

La storia si conclude in un bellissimo lieto fine in cui Matilde trova una persona che possa davvero prendersi cura di lei con amore e dedizione. Entrambe continueranno a vivere felici e contente nella casa che la signorina Dolcemiele è riuscita a riavere dalle grinfie della signorina Spezzindue.


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