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L’Isola del Tesoro di Stevenson | Riassunto e Personaggi

l'isola del tesoro di Stevnson - riassunto breve e per capitoli del libro - copertina

Robert Luis Stevenson iniziò a scrivere L’isola del tesoro quasi per caso: affascinato dalla mappa di un’isola che il suo figliastro stava dipingendo, non poté fare a meno di fantasticare sui nomi dei luoghi da essa rappresentati.

Pubblicato nel 1883, è diventato uno dei romanzi più amati da bambini e ragazzi, e ha avuto un innegabile impatto sull’immaginario collettivo di pirati e tesori.

In questo articolo troverete il riassunto breve e per capitoli, l’analisi dei personaggi e una mappa vuota da completare. Buona lettura!

TitoloL’isola del tesoro
AutoreRobert Luis Stevenson
GenereRomanzo d’avventura
Prima pubblicazione1883
Illustrazioni
Età consigliataDai 10 anni in poi (altri libri per 10 anni)
Numero di Pagine190
Prezzo su Amazon (aggiornato)4,66 EUR
Voto8
In Offerta!
L'isola del tesoro. Ediz. integrale
  • Stevenson, Robert Louis...

Ultimo aggiornamento il 2024-04-26 / In qualità di Affiliato Amazon, ricevo una piccola commissione per ciascun acquisto idoneo.

Riassunto breve

La storia viene narrata in prima persona dal giovane Jim Hawkins, figlio del padrone di una locanda situata nei pressi di Bristol.

Tutto ha inizio quando un vecchio uomo di mare di nome Billy Bones si presenta alla locanda del padre di Jim Hawkins e chiede di alloggiarvi.

A Billy Bones viene ben presto recapitata la macchia nera, ovvero una minaccia di morte da parte di altri pirati, ma questi ultimi non faranno in tempo ad ucciderlo perché morirà improvvisamente poco dopo aver ricevuto il biglietto.

Jim e sua madre cercano di recuperare il denaro che Billy Bones gli doveva: ispezionano il suo baule marino, e tra le altre cose, trovano anche la mappa di un’isola che, secondo il dottor Livesay, dovrebbe portare proprio al tesoro sotterrato dal vecchio capitano Flint.

Quando i pirati arrivano per uccidere Billy Bones, si rendono conto che è già morto e che della mappa non c’è traccia.

Il cavaliere Trelawney e il dottor Livesay decidono così di partire sull’Hispaniola e riescono in poco tempo a mettere insieme un equipaggio, grazie soprattutto a Long John Silver, un cuoco dal passato misterioso che il cavaliere ha conosciuto per caso.

Inconsapevolmente, scelgono l’equipaggio sbagliato: molti di loro sono dei terribili pirati, incluso Long John Silver, pronti a tradirli non appena si presenti la giusta occasione.

Un giorno, Hawkins sorprende di nascosto Silver organizzare un piano di ammutinamento e informa subito il cavaliere e il dottore.

I ribelli pianificano di mettere in atto l’ammutinamento solo dopo essersi impossessati del tesoro. Una volta arrivati sull’isola, però, le cose si fanno più complesse e dopo una serie di scontri, avventure e peripezie, Jim Hawkins viene fatto prigioniero dai rivoltosi.

Il dottore e il cavaliere riusciranno a salvare Jim grazie all’aiuto di Ben Gunn e tutti insieme riusciranno a portare il tesoro nella nave.

Long John Silver sparirà nel nulla con una piccola parte di tesoro.

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Riassunto per capitoli

  1. Parte prima
  2. Parte seconda
  3. Parte terza
  4. Parte quarta
  5. Parte quinta
  6. Parte sesta

Parte prima. Il vecchio filibustiere

Capitolo 1. Il vecchio lupo di mare all'”Ammiraglio Benbow”

Pregato dal cavalier Trelawney, dal dottor Livesey e dal resto della brigata, il giovane Jim Hawkins comincia a raccontare la storia della loro avventura all’isola del tesoro.

Tutto ha inizio quando un vecchio uomo di mare, alto, massiccio e dal “codino incatramato” si presenta alla locanda del padre di Jim Hawkins e chiede di alloggiarvi. La locanda si chiama Ammiraglio Benbow e si trova a Bristol.

Il suo viso appare sfregiato da un colpo di sciabola, le sue mani sono ruvide e piene di cicatrici, le unghie rotte e scure e indossa una sudicia giacca blu.

Sin dalla sua prima apparizione all’interno della locanda, il vecchio lupo di mare intona una canzone che farà spesso da sottofondo alla sua permanenza:

Quindici sopra il baule del morto,

Quindici uomini yò-hò-hò,

E una bottiglia di rum per conforto!

L’ospite si fa chiamare “capitano” e viene descritto come un individuo piuttosto scontroso e taciturno, tanto che tutti impararono a lasciarlo stare.

Un giorno, il capitano prende in disparte Jim e gli promette un pezzo d’argento di quattro pence per ogni primo del mese, a patto che lui faccia la guardia e lo avvisi nel caso compaia un “marinaio con una gamba sola”.

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Capitolo 2. Can-Nero appare e scompare

Poco tempo dopo l’arrivo del Capitano alla locanda, si verifica il primo di una serie di strani episodi. Mentre Jim è intento a sistemare i tavoli, la porta si apre e uno sconosciuto si fa avanti.

L’aspetto non è dei più rassicuranti: è pallido come la cera e dalla mano sinistra gli mancano due dita. Eppure, nonostante abbia con sé un grande coltellaccio, non sembra molto aggressivo; chiede del Capitano e Jim gli risponde che è uscito a fare una passeggiata, ma che sarà presto di ritorno.

L’ospite rimane attaccato all’uscio in sua attesa, come il gatto che aspetta il sorcio. Una volta tornato alla locanda, il Capitano, sconcertato dall’apparizione di quest’uomo che si scoprirà essere Can-Nero, lo invita a sedersi e bere con lui.

Jim è troppo lontano per sentire cosa si dicono, ma qualunque cosa sia, sfocia ben presto in una rissa che spinge Can-Nero a scappare via con una spalla ferita.

Subito dopo la rissa, il Capitano perde i sensi, ma il dottor Livesay riesce a rianimarlo. Jim e il dottore scoprono un tatuaggio sul braccio del Capitano che ne svela il suo vero nome, ovvero Billy Bones.

Capitolo 3. La macchia nera

Dopo la rissa, Billy Bones è troppo debole per alzarsi dal letto e continua ad implorare Jim di portargli del rum, nonostante il dottore glielo abbia sconsigliato.

Billy spiega a Jim che Can-Nero è un cattivo soggetto e quelli che lo hanno mandato sono peggio ancora.

Molto probabilmente, alla loro prossima visita, gli consegneranno la cosiddetta macchia nera: un pezzo di carta con una macchia destinato a chi avesse compiuto un crimine imperdonabile, decretandone la morte.

Il Capitano spiega a Jim che quei brutti ceffi sono interessati al suo vecchio baule e qualora lui non riesca a scappare dalla locanda prima del loro ritorno, dovrà recarsi dal dottore e fare presente ai giudici che l’intera ciurmaglia del vecchio Flint si trova alla locanda.

Un giorno, Jim scorge sulla strada un individuo mai visto prima d’allora: era cieco perché picchiettava un bastone per terra e aveva una benda che gli copriva occhi e naso. Una volta arrivato sulla soglia, il cieco intima a Jim con fare minaccioso di condurlo dal Capitano, al quale consegna un piccolo pezzo di carta.

Dopo aver consegnato la macchia nera, il sinistro individuo toglie il disturbo e il Capitano si rivolge a Jim dicendogli che, in base a ciò che è scritto sul biglietto, ha a disposizione ancora sei ore di tempo prima che la vecchia ciurma venga a prenderlo. Dicendo così, il Capitano si alza dal letto ma le gambe non reggono e piomba per terra con la faccia sul pavimento: è morto.

Capitolo 4. Il baule marino

La morte di Billy Bones arrivava qualche giorno dopo quella del padre di Jim e lascia sia nel ragazzo che in sua madre una sensazione spiacevole.

Jim avrebbe potuto seguire il consiglio di Billy Bones e andare a denunciare i furfanti con l’aiuto del dottore, ma non se la sentiva di lasciare sua madre da sola alla locanda.

Così, i due decidono prima di tutto di aprire il baule di Billy Bones e riprendersi il denaro che gli spetta, dal momento che il Capitano aveva saltato molti dei pagamenti. Per arrotondare il conto, Jim afferra anche un plico di tela cerata, di cui ignora il contenuto.

I due decidono di allontanarsi dalla locanda, ma poco dopo, la madre di Jim si sente male e sono obbligati a fermarsi poco lontani da dove sono partiti.

Capitolo 5. La fine del cieco

Certo di aver nascosto la madre in un posto al sicuro, Jim decide di tornare indietro e spiare l’arrivo dei pirati all’Ammiraglio Benbow. Ne vede entrare sette o otto circa.

I pirati si accorgono ben presto che Billy Bones è morto e quello che stanno cercando non c’è, è stato già preso da Jim.

Fortunatamente, le guardie, allertate da qualcuno, arrivano alla locanda e mettono in fuga i pirati.

Questi ultimi, presi dallo spavento, corrono via lasciando il cieco di nome Pew da solo. Quest’ultimo, non sapendo da che parte andare, viene per sbaglio investito da una guardia a cavallo.

Capitolo 6. Le carte del capitano

Jim si reca, scortato dalle guardie, a casa del cavaliere Trelawney, dove il dottor Livesay è ospite. Il sovrintendente narra i fatti senza dimenticare nessun dettaglio e il cavaliere si complimenta per il coraggio di entrambi.

Il dottore, rivolgendosi a Jim, gli chiede di consegnargli quello che i banditi stavano cercando con tanto ardore: il pacchetto di tela cerata.

Secondo il ragionamento del dottore, se il vecchio pirata Flint possedeva del denaro, quel pacchetto che i pirati stavano cercando poteva essere un filo capace di condurli proprio dove il tesoro era stato seppellito.

Il pacchetto conteneva un quaderno e una carta suggellata. Quest’ultima era la pianta di un’sola con i dati di latitudine e longitudine, fondali, nomi di alture, ecc.

Il dottore e il cavaliere si dimostrano entusiasti della carta e quest’ultimo decide di partire per Bristol con l’obiettivo di creare il miglior bastimento d’Inghilterra, all’interno del quale lui sarebbe stato l’ammiraglio, Hawkins il mozzo e Livesay il medico di bordo.

Parte seconda. Il cuoco di bordo

Capitolo 7. Vado a Bristol

Per creare il bastimento ci vuole più tempo di quanto immaginato. Hawkins rimane al castello del cavaliere, sorvegliato da Redruth, il guardiacaccia.

Un giorno, finalmente, arriva una lettera da parte del cavaliere per informare tutti che il bastimento è stato acquistato, equipaggiato, ed è pronto a salpare. Il nome della nave è Hispaniola.

Nella lettera, il cavaliere racconta di essere riuscito a trovare gli uomini grazie soprattutto all’aiuto di Long John Silver, un vecchio lupo di mare senza una gamba, padrone di un’osteria, che si è proposto al cavaliere come cuoco di bordo.

Insieme erano riusciti a radunare la brigata dei più coraggiosi lupi di mare, certamente non belli da vedere, ma dalla tempra indomabile.

Capitolo 8. All’insegna del Cannocchiale

Il giorno seguente il cavaliere dà a Hawkins il compito di portare un biglietto a John Silver, presso la sua taverna.

Hawkins descrive Long John Silver come un uomo alto e robusto, senza una gamba, con una faccia larga come il prosciutto, scialba e volgare, ma caratterizzata da un intelligente sorriso.

Mentre si appresta ad entrare nella taverna, Hawkins pensa che sin dalla prima volta che il cavaliere aveva fatto riferimento a Long John Silver, gli era venuto in mente che fosse proprio lui il marinaio senza gamba di cui parlava Billy Bones, ma non poteva averne la certezza.

Nel biglietto a lui destinato il cavaliere lo avverte che la nave salperà quello stesso giorno alle quattro.

Capitolo 9. Polvere e armi

Non appena si radunano tutti sull’Hispaniola, il capitano Smollet comunica al cavaliere di non essere soddisfatto di varie cose: nello specifico, dell’equipaggio, del viaggio da farsi e del suo secondo.

Secondo lui l’equipaggio è composto da individui poco abili nel navigare. Inoltre, è venuto a sapere solo da loro e a nave salpata che il motivo alla base del viaggio è la ricerca di un tesoro e lui non ama viaggi simili.

In fine, il suo secondo non ha polso ed è un tipo troppo alla mano che non si sa far rispettare dal resto dell’equipaggio.

Il cavaliere non gradisce queste esternazioni.

Capitolo 10. Il viaggio

Subito dopo la partenza, Hawkins ha modo di conoscere un po’ meglio Long John Silver e scopre ben presto che viene rispettato e obbedito da tutto l’equipaggio.

“Porco-Arrostito” lo chiamano, si distingue per il suo coraggio e la sua capacità di comunicare con chiunque.

Un giorno, appena smesso di lavorare, Jim è preso da un’improvvisa voglia di mela e così si dirige in coperta.

Qui, entra con tutto il corpo nel barile delle mele e mentre è intento ad uscire sente qualcuno che parla e dice qualcosa di decisamente spiacevole: era Silver.

Capitolo 11. Ciò che intesi nel barile delle mele

Silver parla con un giovane marinaio di nome Dick e da quello che dicono, Hawkins capisce che stanno organizzando un ammutinamento.

Ad un certo punto arriva anche un terzo marinaio, Israel Hands, che chiede a Silver quando metteranno in atto il loro piano.

Silver gli risponde che il piano sarà messo in atto solo dopo che il tesoro è stato trovato e caricato sulla nave.

Capitolo 12. Consiglio di guerra

Hawkins riferisce tutti i particolari della conversazione che ha appena sentito al dottore, al capitano e al cavaliere.

Il cavaliere, dopo aver ascoltato attentamente il racconto di Hawkins, ammette di aver avuto torto e che avrebbe dovuto fidarsi del capitano, quando diceva che l’equipaggio non era all’altezza.

Dopo alcune riflessioni, il capitano spiega che tornare indietro non avrebbe senso e che la cosa giusta è raggiungere l’isola, per poi attaccare per primi quando meno se lo aspettano.

Parte 3. La mia avventura di terra

Capitolo 13. Come cominciò la mia avventura

Arrivati all’isola, il capitano, d’accordo con il cavaliere, decide di dare all’equipaggio la possibilità di scendere a terra per qualche ora, così da allentare la pressione.

Dare loro la possibilità di scendere è l’unico modo per permettere a Long John Silver di tenerli a bada.

Arrivati a questo punto, solo sei marinai sono rimasti fedeli al capitano Smollet, tra i quali Redruth, Joyce e Hunter.

A Jim Hawkins viene in mente una di quelle idee pazze che contribuiranno a salvare loro la vita: decide di scendere anche lui a terra e scappare via lontano dagli altri.

Capitolo 14. Il primo colpo

Uno volta scappato, Jim Hawkins si ritrova da solo sull’isola, come un esploratore.

Nascosto tra i cespugli, sente Long John Silver discutere con uno dei marinai, fino ad arrivare ad ucciderlo.

Jim viene assalito dalla paura e sviene.

Capitolo 15. L’uomo dell’isola

Nel suo girovagare sull’isola, Jim Hawkins incontra un selvaggio che dice di chiamarsi Ben Gunn.

Racconta di essere stato abbandonato sull’isola tre anni prima, in forma di castigo, dalla vecchia brigata di Flint.

Jim, dal canto suo, gli racconta l’intera storia del viaggio e la situazione in cui lui e i suoi compagni si trovano.

Ben Gunn si offre di aiutarli, a patto che gli sia riservata una piccola parte del tesoro e gli sia assicurato un passaggio di ritorno.

Jim gli confessa di non sapere come tornare a bordo, ma Ben Gunn lo rassicura dicendogli di aver costruito un canotto.

La loro conversazione viene interrotta da un improvviso sparo di cannone.

Parte quarta. Il fortino

Capitolo 16. Il dottore continua il racconto: come la nave fu abbandonata

Non avendo altra scelta, il dottore decide di scendere a terra insieme ad Hunter in cerca di notizie.

I due trovano un fortino che può essere utilizzato da loro per proteggersi dai rivoltosi.

Improvvisamente, sentono il grido di un uomo in fin di vita e decidono di ritornare in fretta e furia sulla nave per comunicare agli altri cosa hanno trovato.

Così, si decide insieme di iniziare ad ammassare armi e viveri nel fortino, facendo tutto nel minor tempo possibile per non destare sospetto nei marinai rivoltosi che erano già scesi a terra.

Capitolo 17. Continua il racconto del dottore: l’ultimo viaggio del piccolo canotto

L’ultimo viaggio verso il fortino è il più difficile perché una forte e impetuosa corrente spinge il canotto in tutt’altra direzione.

Solo una volta in mare, gli uomini si rendono conto di aver dimenticato il cannone a bordo e proprio quando se ne rendono conto, i due uomini di Silver rimasti a fare la guardia sembrano proprio intenti a volerlo caricare.

Il cavaliere non perde tempo e spara verso di loro, ferendone uno.

Capitolo 18. Continua il racconto del dottore: fine della prima giornata di combattimento

Con le ali ai piedi il gruppo di uomini attraversa la zona boscosa che li separa dal fortino e una volta lì davanti, si ritrovano faccia a faccia con il gruppo dei rivoltosi capitanati da Job Anderson.

Aprono subito il fuoco: uno dei nemici cade, gli altri, senza esitare, scappano a gambe levate.

Sembra tutto finito, ma un altro colpo proveniente dalla boscaglia mette a terra Tom Redruth.

La giornata va avanti così, con colpi provenienti da tutte le parti. In tarda serata, gli uomini sentono qualcuno urlare i loro nomi: è Jim Hawkins, sano e salvo proprio dietro lo steccato.

Capitolo 19. Il racconto è ripreso da Jim Hawkins: la guarnigione del fortino

Jim Hawkins racconta che era stato proprio Ben Gunn a notare la bandiera issata dai suoi compagni. Racconta il suo ritorno verso il fortino.

Il capitano Smollet non perde tempo e divide gli uomini in due squadre: da una parte il dottore, Gray e Hawkins; dall’altra il cavaliere, Hunter e Joyce. Due vengono mandati a cogliere la legna nel bosco, altri due messi a scavare la fossa per Redruth, il dottore prende il posto di cuoco e Hawkins di guardia alla porta.

Il piano è di cercare di far fuori più rivoltosi possibile, così da convincerli ad arrendersi oppure a scappare con l’Hispaniola.

Il cavaliere aveva già stabilito prima della partenza che se non li avessero visti ritornare a Bristol, un’altra nave sarebbe stata inviata sull’isola dopo qualche mese.

Capitolo 20. L’ambasciata di Silver

Silver si presenta al fortino con una richiesta. Chiede al capitano di dare loro la carta e smettere di sparare contro i suoi poveri uomini.

In cambio, il capitano e i suoi possono decidere di salire a bordo con loro una volta caricato il tesoro, per poi essere sbarcati in qualche luogo sani e salvi, oppure rimanere sull’isola e aspettare che Silver trovi una nave per prelevarli.

Il capitano non si lascia intimorire e gli risponde che loro, i rivoltosi, non sono in grado né di trovare il tesoro, né di governare una nave come l’Hispaniola.

La loro unica chance è presentarsi uno per uno disarmati e lasciarsi riportare da loro in Inghilterra, dove si svolgerà il loro processo.

La faccia di Silver era impressionante: gli occhi erano così pieni di rabbia che poco ci mancava gli schizzassero fuori dalla testa.

Capitolo 21. L’attacco

In risposta al rifiuto di collaborare, Silver decide di attaccare il fortino, ma non c’è niente da fare è la vittoria è subito nelle mani del Capitano Smollet e i suoi compagni.

Degli assalitori, cinque vengono fatti fuori. Rimangono ancora quattro contro nove.

Parte quinta. La mia avventura in mare

Capitolo 22. Dove la mia avventura incomincia

I ribelli non si fanno più vedere. Il capitano, ferito, non è in pericolo di vita, ma per alcune settimane deve astenersi dal camminare o muovere il braccio.

Il dottore decide di uscire dal fortino e andare alla ricerca di Ben Gunn, che forse avrebbe potuto aiutarli.

Nel vedere il dottore uscire da quel posto, Jim pensa che anche lui vorrebbe assaporare un po’ di libertà, così, quando nessuno lo vede, riempie le tasche di biscotti, prende qualche pistola e dà inizio alla sua fuga.

Il suo intento non è cattivo, in fondo è solo un giovane ragazzo impulsivo che decide di intraprendere un’azione insensata e temeraria.

Una volta fuori dal fortino, decide di prendere in prestito il canotto di Ben Gunn con l’obiettivo di tagliare l’ormeggio all’Hispaniola e lasciarla andare alla deriva contro la costa.

In questo modo, avrebbe impedito ai rivoltosi, dopo la sconfitta subita, di prendere il largo e andare via.

Capitolo 23. La marea discende

Governare la piroga costruita da Ben Gunn si rivela più difficile del previsto.

Dopo diversi sforzi, Hawkins riesce ad arrivare nei pressi dell’Hispaniola e afferrare la corda.

Improvvisamente, però, la curiosità prende il sopravvento e decide di gettare un’occhiata dalla finestra della cabina: Hands e l’altro marinaio si trovavano nel bel mezzo di una rissa.

La piroga, però, diventa incontrollabile e dopo ore di sforzi per riuscire a non schiantarsi, Hawkins si addormenta.

Capitolo 24. La crociera della piroga

Svegliatosi l’indomani, Hawkins ricomincia a pagaiare nella speranza di avvicinarsi di nuovo all’Hispaniola, dalla quale, nel frattempo, si era allontanato.

Osservandola, si convince che nessuno la governava. Quei due uomini o erano ubriachi fradici o avevano disertato.

Così, si convince che qualora fosse riuscito a montare a bordo, avrebbe potuto cercare di governarla e riportarla al capitano.

L’impresa non è delle più semplici, ma con un po’ di fortuna e vento a favore Hawkins riesce a salire sull’Hispaniola.

Capitolo 25. Ammaino il Jolly Roger

Una volta salito a bordo, Hawkins vede i due rivoltosi sdraiati per terra: uno senza vita, l’altro, Israel Hands, in condizioni pessime.

Hawkins nutre pietà per quest’ultimo e gli porta qualcosa da bere, specificando che da quel momento in poi avrebbe dovuto considerarlo come suo capitano.

Hawkins ammaina la bandiera dei pirati e la scaglia in mare. I due finirono per fare un accordo: Hawkins avrebbe dato a Hands cibo, alcool e una vecchia sciarpa da legare sulla ferita, mentre Hands, in cambio, gli avrebbe spiegato come manovrare la nave.

L’obiettivo di Hawkins era portarla nella Baia del Nord.

Capitolo 26. Israel Hands

Israel Hands riesce a rimanere fedele per davvero poco tempo: ad un certo punto chiede a Hawkins di scendere giù in cabina a prendere una bottiglia di vino, ma quest’ultimo capisce subito che si tratta di un tranello per allontanarlo dal ponte.

Accetta, ma decide di spiarlo e lo scopre mentre nasconde un pugnale proprio sotto il camiciotto.

Hawkins fa finta di niente perché comprende che ad entrambi preme prima di tutto mettere l’Hispaniola al riparo nella Baia del Nord.

Una volta arrivati, però, Hands prende la palla al balzo e in un momento di distrazione, punta il pugnale contro Hawkins, che di tutta risposta, molla la barra del timone che colpisce Hands in pieno petto, lasciandolo intontito.

Dopo una lotta, Hawkins ha la meglio e il cadavere di Hands cade in mare.

Capitolo 27. Pezzi da otto

Una volta liberatosi di Israel Hands, Hawkins è pronto per tornare sulla terra ferma e raggiungere i suoi compagni al fortino.

Egli sa già che il capitano avrà da ridire sulla sua audace fuga, ma spera di poter essere perdonato per essere riuscito ad impadronirsi di nuovo della nave.

Tornato al fortino, Hawkins viene accolto da una brutta sorpresa: il fortino è stato preso dagli uomini di Long John Silver e dei suoi compagni di bordo non c’è nessuna traccia.

Parte sesta. Capitano Silver

Capitolo 28. Nel campo nemico

Hawkins si ritrova tra i nemici e Silver si dice sorpreso della sua venuta.

Stando a quanto raccontato da quest’ultimo, i suoi compagni sono fortunatamente ancora vivi e sono proprio loro ad aver proposto a Silver di cedergli ogni cosa (fortino, provviste, mappa del tesoro, ecc.) in cambio della loro vita.

Silver dice ad Hawkins, non senza tono minaccioso, di fare ciò che preferisce: restare con loro oppure andare via.

Hawkins sa bene che andare via significherebbe morire e per questo accetta di rimanere, ma non senza puntualizzare il fatto che qualora Hawkins venisse risparmiato, egli potrebbe testimoniare a favore dei rivoltosi una volta processati con l’accusa di pirateria.

L’accordo è fatto, ma eccetto Silver, gli altri pirati non sono molto d’accordo sul fare di Hawkins uno di loro e decidono di tenere consiglio.

A questo punto Silver capisce che rischia di essere fatto fuori dal suo stesso equipaggio e ribadisce a Hawkins che loro due avrebbero dovuto rimanere uniti.

Capitolo 29. Di nuovo la macchia nera

Dopo aver tenuto consiglio, i pirati tornano indietro e consegnano la macchia nera a Silver.

Quest’ultimo, però, con grande astuzia e saper fare, riesce a ribaltare la situazione e a convincere l’equipaggio a giurare nuovamente fedeltà

Capitolo 30. Sulla parola

Il dottore fa visita al fortino per visitare alcuni dei rivoltosi.

ilver dà la possibilità a Hawkins e al dottore di parlare attraverso la palizzata, sorvegliati da lui stesso in persona.

Inizialmente il dottore è un po’ titubante perché crede che Jim li abbia abbandonati senza motivo, ma quando quest’ultimo gli spiega che è riuscito a recuperare la nave le cose cambiano.

Il dottore intima a Silver di trattare bene il ragazzo, in cambio della sua protezione futura.

Capitolo 31. La caccia al tesoro: l’indice di Flint

Silver e il suo equipaggio, incluso il povero Hawkins che viene portato al guinzaglio, si mettono alla ricerca del tesoro.

Sulla strada, si imbattono in uno scheletro umano che giace in una postura piuttosto anomala, che poi si scopre essere posizionato nella direzione dove giace il tesoro.

Capitolo 32. La caccia al tesoro: la voce di tra gli alberi

Non appena giunti in cima ad una collina, l’intera brigata si mette a sedere per riposarsi.

Tutto a un tratto dagli alberi si sente una voce sottile che intona parole ben note: “quindici sopra il baule del morto, yò-ho-hò e una bottiglia di rum”: tutti sbigottiti non credono alle loro orecchie e si convincono che la voce sia proprio quella del defunto pirata Flint.

Silver, seppur provato da quella strana circostanza, cerca di rassicurare il suo equipaggio ricordando loro che erano lì per cercare il tesoro.

Una volta arrivati nel punto in cui il tesoro avrebbe dovuto essere seppellito, però, si rendono conto che era stato già svaligiato da qualcun altro, perché c’era di fronte a loro una buca vuota.

Capitolo 33. La caduta di un capo

Non appena i pirati si rendono conto di cosa sta succedendo, se la prendono subito con Silver, ma non fanno in tempo a fare nulla che tre colpi di pistola balenano dai cespugli.

Gray, Ben Gunn e il dottore sbucano dalla vegetazione con pistole fumanti e insieme a Silver e Hawkins iniziano a correre via in direzione dei canotti.

Una volta al sicuro, Ben Gunn spiega a Silver come erano andate le cose: era lui ad aver trovato il tesoro e ad averlo dissotterrato e depositato nella sua grotta.

Il dottore era stato messo al corrente di ciò il pomeriggio dell’attacco e l’indomani mattina era andato da Silver e gli aveva lasciato la carta, inutile ormai, e tutto il resto.

Una volta arrivati al canotto, si imbarcano in direzione della Baia del Nord e ritornano nella grotta di John Gunn. Tutti insieme cenano spensierati.

Capitolo 34 e ultimo

L’indomani mattina tutti si mettono a lavoro per trasportare l’ingente cumulo d’oro a bordo dell’Hispaniola.

Una volta terminato questo lavoro, tutti si riuniscono per decidere le sorti dei tre banditi che erano riusciti a sfuggire durante l’ultimo attacco e all’unanimità si decide di lasciarli sull’isola.

Non potendo affrontare il viaggio di ritorno senza abbastanza uomini, decidono di fermarsi nel più vicino porto dell’America spagnola.

Silver ne approfitta per scappare via e rubare un po’ di denaro dal bottino. Gli altri sono contenti di essersene liberati così a buon prezzo.

Alla fine dell’avventura, di tutto l’equipaggio, solo cinque tornano sani e salvi a Bristol, e tra questi Jim Hawkins, il cavaliere, Ben Gunn e il dottore.

I personaggi del romanzo

1. I protagonisti

NomeDescrizione
1Jim HawkinsÈ il ragazzo che racconta la storia e il principale protagonista. È coraggioso, impulsivo e d’animo buono.
2Long John SilverÈ un personaggio ambiguo, cattivo e buono allo stesso tempo. Senza una gamba, se ne va in giro con il suo pappagallo “Capitano Flint” sulla spalla. Coraggioso e senza scrupoli, sa anche essere simpatico e alla mano.
3Dottor LiveseyIl dottore è un personaggio affidabile, simbolo di moralità e giustizia.

2. I pirati

NomeDescrizione
1Billy BonesAppare dal nulla alla locanda Ammiraglio Benbow e apre la storia: misterioso, taciturno e dall’aspetto sudicio.
2Can-NeroPallido come la cera, gli mancano due dita dalla mano sinistra. È il primo pirata a fare visita a Billy Bones.
3Pew, il ciecoÈ il secondo pirata a fare visita a Billy Bones ed è colui che gli consegna la macchia nera. Sembra un innocuo mendicante, ma in realtà è uno dei più crudeli pirati.
4Job AndersonNostromo. È un traditore, ma così esperto di navigazione che è in grado di sostituire il secondo ufficiale.
5Israel HandsQuartiermastro. Vecchio marinaio molto esperto e molto crudele.
6Altri piratiO’Brien, Morgan, Merry, Harry, Ben, Dirk e Johnny

3. L’equipaggio dell’Hispaniola

NomeDescrizione
1Capitano SmolletSevero, ma abile. Capisce sin da subito che l’equipaggio non è all’altezza del compito che gli è stato dato.
2ArrowSecondo ufficiale. Non riesce a imporsi e dà troppa confidenza al suo equipaggio. Morirà per primo a causa della sua dipendenza dall’alcool.
3RedruthGuardiacaccia del Conte Trelawney, non esita a diventare marinaio quando il suo padrone glielo chiede.
4DickGiovane e impulsivo, è pronto a tradire i suoi compagni.
5Tom e AlanMarinai. Resteranno fedeli al Capitano Smollett.
6GrayUn ragazzo in gamba, destinato ad avere un futuro brillante.
7Hunter e JoyceFedeli servitori del cavaliere, imbarcatisi su sua richiesta.

4. Gli altri

NomeDescrizione
1Conte TrelawneyRicco e amante dell’avventura. Ha un solo difetto: parla troppo.
2Ben GunnEx pirata abbandonato sull’isola dai suoi compagni mentre erano in cerca del tesoro. È un personaggio peculiare e chiave: il suo contributo sarà fondamentale per salvare gli altri.
3La madre di JimÈ l’unica donna della storia. Rimane vedova nelle prime pagine del romanzo e continua, da sola, a gestire la locanda Ammiraglio Benbow.
4DanceIspettore di polizia. Ligio al dovere.
5Dogger È l’aiutante dell’Ispettore Dance.
6BlandlyArmatore che nolegggia l’Hispaniola a Trelawney.

Mappa vuota

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p. s. Date un’occhiata alla nostra categoria dedicata alle cacce al tesoro!


Per concludere…

Cari amici, siamo giunti al termine di questo viaggio alla scoperta dell’Isola del tesoro di Stevenson, un capolavoro che ha affascinato e intrattenuto tanti ragazzi e bambini sin dal 1883. Per commenti o domande, contattateci tramite la nostra pagina contatti. Nel frattempo, alla prossima!


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