Comunicare Efficacemente con i Bambini (Esempi e Vignette)
Se vi state chiedendo quale possa essere il modo giusto per comunicare in modo efficace con i bambini, siete atterrati sulla pagina giusta.
In questo articolo condivideremo con voi le scoperte che abbiamo fatto leggendo il libro “Come parlare perché i bambini ti ascoltino & come ascoltare perché ti parlino”, un classico della pedagogia scritto da Adele Faber e Elaine Mazlish, due esperte nella comunicazione intergenerazionale. Nell’articolo troverete alcuni degli esempi pratici illustrati nel libro. Buona lettura!
- Aiutateli ad affrontare i loro sentimenti
- Stimolate la collaborazione
- Trovate alternative alle punizioni
- Promuovete l’autonomia
- Lodate, ma senza sbagliare
1. Aiutateli ad affrontare i loro sentimenti
Secondo le autrici del libro, prima di tutto è necessario imparare ad entrare in connessione con i sentimenti dei bambini, soprattutto quelli negativi. Ma come?
Ascoltateli in silenzio e con attenzione
Ascoltare i bambini è essenziale, solo in questo modo sarete in grado di riconoscere il loro dolore interiore e dargli la possibilità di parlare di quello che li preoccupa. Entrare in contatto con qualcuno che fa finta di ascoltarti può essere scoraggiante e svilente.
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Non fate domande e non date consigli
Una tecnica da evitare, invece, è quella di sommergere i bambini di domande e consigli perché per un bambino è difficile pensare in modo chiaro e costruttivo quando qualcuno lo incalza con domande, consigli o rimproveri. Sarebbe meglio far capire al bambino che riconosciamo e prendiamo atto dei suoi sentimenti utilizzando le espressioni “Ah sì…”, “Mmm…”, “Capisco…”. Espressioni come queste, unite ad un atteggiamento che manifesti interesse e attenzione, sono per il bambino degli inviti a esplorare i propri pensieri e sentimenti e, magari, a elaborare da solo le soluzioni.
Aiutateli a dare un nome ai sentimenti
Un altro modo per aiutare i bambini ad affrontare i loro sentimenti è evitare di negarli: se li spingiamo a rinnegare le emozioni negative la situazione è molto probabile che vada a peggiorare invece che migliorare. Mettetevi nei loro panni: non sarebbe frustrante se qualcuno cercasse di negare i sentimenti che provate?
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Evitate le spiegazioni logiche, usate la fantasia
Quando i bambini vogliono qualcosa che non possono avere, è quasi totalmente inutile cercare di dare loro spiegazioni logiche. Una tecnica che si rivela efficace è quella di ammettere i loro desideri nella fantasia: in questo modo i bambini si renderanno conto che il genitore capisce perfettamente quanto loro desiderino una determinata cosa e magari riusciranno ad accettare la realtà. Per esempio, “vorrei avere una bacchetta magica e fare apparire un biscotto al cioccolato tutto per te!”
2. Stimolate la collaborazione
Una delle frustrazioni insite nell’essere genitori è lo sforzo quotidiano per far sì che i bambini si comportino in modo accettabile per la società.
Pulizia, ordine, cortesia…tutte cose delle quali ai bambini non potrebbe importare di meno, ma che per vivere in una società come la nostra sono fondamentali.
Ma come farli collaborare senza danneggiare la loro autostima e senza travolgerli con sentimenti negativi? Ecco cinque abilità che secondo Adele Faber e Elaine Mazlish contribuiranno a creare un clima di rispetto nel quale lo spirito della collaborazione può iniziare a maturare:
Descrivete quello che vedete o descrivete il problema
Invece di accusare i bambini per le loro mancanze, descrivete il problema: in questo modo darete loro la possibilità di dire a loro stessi cosa devono fare. É più facile concentrarsi su un problema quando qualcuno lo descrive.
Fornite informazioni
Invece di minacciare, incolpare, comandare oppure fare del sarcasmo, può essere una buona idea dare informazioni per far sì che i bambini capiscano nella pratica cosa devono fare.
Ditelo con una sola parola
Come dicono gli inglesi, “less is more“, che significa “meno è meglio“. Invece di soffocare i bambini con lunghi rimproveri e parole inutili, le due psicologhe ci danno una dritta molto interessante, ovvero quella di utilizzare solo una parola. Una parola, pronunciata con convinzione e determinazione, è più efficace di prediche, sermoni e lunghe spiegazioni. Guardate la vignetta.
Condividete i vostri sentimenti
Invece di concentrarvi sui difetti o sulle mancanze dei bambini, condividete il vostro stato d’animo. In questo modo potete essere sinceri senza ferire. Per i bambini, collaborare con qualcuno che esprime le proprie emozioni senza aggredire o sminuire è molto più facile.
Scrivete un biglietto
Di tanto in tanto, si può sostituire il confronto diretto con un innocuo post-it. I bambini amano ricevere messaggi o note scritte e può essere un modo efficace per ricordare loro come devono comportarsi.
3. Trovate alternative alle punizioni
La punizione non è una pratica ben vista dallo psicologo infantile Haim Ginott. Secondo quest’ultimo, e secondo le autrici del libro che sono state sue allieve, la punizione può portare a sentimenti di odio, vendetta, sfida, colpa, sensazione di non valere nulla e autocommiserazione.
Il bambino dovrebbe sperimentare le conseguenze del suo comportamento scorretto, ma non la punizione.
Secondo il dottore Ginott, le punizioni non sono efficaci perché invece di sentirsi dispiaciuto per ciò che ha fatto e di pensare a come rimediare, il bambino tende a perdersi in fantasie di vendetta. Ma allora cosa si può fare invece di punire?
Proporre un modo per essere d’aiuto
Invece di minacciare, sgridare o fare la predica, coinvolgete i bambini in quello che state facendo e date loro un compito specifico con il quale possano sentirsi utili.
Esprimete forte disapprovazione (senza aggredire e giudicare)
Se il bambino mostra un comportamento scorretto, alzate pure la voce ed esprimete con fermezza e oggettività la vostra disapprovazione, cercando di non insultare, giudicare o mortificare.
Proponete un’alternativa
Invece di negare qualcosa e basta, cercate di trovare un’alternativa al comportamento scorretto del bambino. In questo modo si sentirà coinvolto e più incline a seguire una diversa linea di comportamento.
Agite
Se la situazione sembra alquanto disperata, agite, prendete una decisione netta e non tornate indietro sui vostri passi. Cercate di far sì che il bambino possa sperimentare le conseguenze del comportamento sbagliato, senza fare prediche o commenti offensivi inutili. Se vi può interessare, date un’occhiata al cartellone delle regole da stampare gratis.
Trovate una soluzione
Se il comportamento scorretto è recidivo c’è sicuramente in atto un conflitto di interessi ed è necessario che i genitori e i bambini collaborino insieme per venirsi incontro e trovare una soluzione che stia bene ad entrambi. In questi casi potete dotarvi di carta e penna e buttare giù delle idee per risolvere il problema. Alla fine, scartate quelle che non vi piacciono e lasciate solo quelle che pensate di seguire.
4. Promuovete l’autonomia
La maggior parte dei manuali sull’educazione dei bambini sostiene che uno degli obiettivi più importanti per i genitori è quello di aiutare i bambini a diventare indipendenti. D’altronde, l’autonomia è anche uno dei principi cardine del metodo Montessori, come abbiamo già visto in questo articolo.
Quando si è messi in posizioni di dipendenza, si provano sentimenti contrastanti: impotenza, gratitudine, risentimento, frustrazione e rabbia. Ma come si possono aiutare i bambini a diventare degli esseri umani responsabili, così che possano imparare a cavarsela da soli? Adele Faber e Elaine Mazlish hanno pensato di elencare alcune abilità che possono aiutare i piccoli a imparare a contare su loro stessi, invece che sui loro genitori:
Lasciate che i bambini facciano delle scelte
“Preferisci i pantaloni rossi o quelli grigi?” Lasciare che i bambini facciano delle scelte è un ottimo modo per farli esercitare a prendere decisioni. Ogni piccola scelta rappresenta un’ulteriore occasione per esercitare un certo controllo sulla propria vita. Più lo faranno più si sentiranno a loro agio quando saranno grandi e si ritroveranno a prendere decisioni in diversi ambiti: carriera, stile di vita, partner, ecc.
Mostrate rispetto per gli sforzi
Invece di giudicare e sparare a zero su ogni cosa, è sempre meglio rispettare le fatiche e gli sforzi del bambino perché solo così acquisterà il coraggio e la voglia di risolvere i problemi in autonomia.
Non fate troppe domande
I bambini e i ragazzi non amano essere sottoposti agli interrogatori. Cercate di non subissarli di domande perché queste ultime potrebbero essere vissute come un’intromissione nella vita loro privata. Quando ne avranno voglia saranno loro i primi a volervi raccontare quello che vorranno.
Non affrettatevi a rispondere
Quando i bambini vi chiedono qualcosa, non abbiate fretta nel fornire una risposta: prendete tempo e chiedete loro quale secondo potrebbe essere la risposta a quella domanda. Per esempio “Questa è una domanda interessante. Tu cosa ne pensi?”. In questo modo stimolerete il loro spirito critico e gli permetterete di immaginare per primi la risposta.
Incoraggiate i bambini a utilizzare delle risorse estere alla famiglia
Incoraggiare i bambini a rivolgersi a persone esterne alla famiglia in caso di bisogno può essere un buon modo per aiutarli a non essere sempre dipendenti dai genitori. Per esempio “Forse il proprietario del negozio di animali ha qualche consiglio da darti.”
Non privateli della speranza
Quando i bambini si dimostrano interessati a qualcosa è meglio evitare di fare commenti negativi cercando di dissuaderli o allontanarli dal perseguire un determinato obiettivo. Lasciate che esplorino il mondo da soli e facciano le loro esperienze. Cercare di dissuaderli potrebbe essere utile nel proteggerli da un’eventuale delusione, ma avrà un effetto negativo sulla loro autostima.
5. Lodate, ma senza sbagliare
Secondo lo psicologo infantile Ginott, i termini che valutano (buono, bello, fantastico) mettono i bambini a disagio e molto spesso risultano fuori luogo e non adatti alla situazione. Ecco come lodare in modo utile:
Descrivete ciò che vedete
É importante che l’adulto non si limiti a commentare con parole generiche, ma descriva con un apprezzamento dettagliato ciò che vede o ciò che prova. Per esempio, “Vedo che qui è stato fatto un bel po’ di ordine. Tutte le costruzioni sono sullo scaffale, ogni disco nella sua custodia e per terra non c’è più un solo giocattolo. É un piacere entrare in questa stanza.”
Riassumete in una parola
Invece di perdervi in lunghi discorsi, un altro metodo efficace per lodare in modo utile è riassumere i vostri pensieri in una parola sola. Il punto è trovare una parola che dica al bambino o al ragazzo qualcosa di lui stesso che forse non sapeva ancora, fornendogli una nuova “istantanea verbale” di se stesso, come viene definita dalle due esperte di comunicazione.
Giorno dopo giorno, grazie a queste brevi descrizioni, i bambini impareranno quali sono i loro punti di forza. Nei momenti di dubbio e scoraggiamento, potranno contare su di essi per essere sicuri di potercela fare.
Per concludere…
Cari amici, siamo giunti al termine di questo articolo nel quale abbiamo cercato di condividere con voi i concetti più interessanti del libro scritto da Adele Faber e Elaine Mazlish. Se vi è piaciuto, vi consigliamo di acquistare il volume perché al suo interno troverete non solo tanti utili consigli, ma anche questionari, vignette, schemi ed esempi per esercitarvi a far sì che la comunicazione efficace diventi per voi quasi un’abitudine.
Tramite la pagina contatti, fateci sapere delle vostre esperienze! Alla prossima!
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