Lo Schiaccianoci di Hoffman: Riassunto Breve e per Capitoli

Lo schiaccianoci e il re dei topi - Hoffmann- riassunto breve e per capitoli - copertina del libro

Lo Schiaccianoci di Hoffman è stato pubblicato per la prima volta nel 1816 e da allora non ha mai smesso di affascinare adulti e bambini. Il racconto ha ispirato l’omonimo balletto musicato da Čajkovskij.

In questo articolo troverete il riassunto breve e quello per capitoli.

P. S. Se siete curiosi di scoprire la vera storia dello Schiaccianoci come oggetto natalizio, vi consigliamo di leggere anche questo articolo. Buona lettura!

Scheda editoriale

TitoloLo Schiaccianoci e il Re dei Topi
Titolo OriginaleNußknacker und Mausekönig
AutoreErnst Theodor Amadeus Hoffmann
GenereNarrativa fantasy
Prima pubblicazione1816
IllustrazioniNo
Età consigliataDai 5 anni in poi (guarda altri libri per bambini di 5 anni)
Numero di pagine112
Prezzo su Amazon aggiornato5,60 EUR
Voto8

Riassuto breve

Marie e Fritz aspettano con ansia la notte di Natale e quando i loro genitori li chiamano per scoprire cosa gli è stato donato rimangono senza parole: bambole, vestitini, soldatini e un castello meccanico costruito dal loro padrino Drosselmeier. Tra i regali c’è anche uno strano Schiaccianoci.

Quest’ultimo è stato regalato a tutti e tre, ma è Marie a prendersene cura. Il suo sorriso buono e mite si guadagna l’affetto di Marie.

Una notte, però, Marie si rende conto che qualcosa non va: la stanza si riempie di topi capitanati da un grosso esemplare della loro specie con sette teste e sette corone. I giocattoli, così, si animano e cominciano a combattere capitanati dallo Schiaccianoci.

Marie resta ferita nello scontro e nei giorni seguenti, essendo obbligata a rimanere a letto, lo zio Drosselmeier le racconta la storia della Principessa Perlipat e Frau Mauserinks.

Dopo aver ascoltato la favola, Marie si rende conto che suo zio è l’orologiaio, mentre il nipote potrebbe essere imprigionato nello Schiaccianoci, ma non ne ha la certezza.

Una notte, i topi tornano di nuovo e costringono Marie a consegnare loro tutti i suoi dolci e giocattoli. Marie, disperata, chiede aiuto a Fritz il quale le dà una spada da prestare allo Schiaccianoci che così riesce a sconfiggere il Re dei topi.

Per ringraziare Marie, lo Schiaccianoci le chiede di seguirlo e la porta in un mondo incantato, nel regno delle Bambole, dove Marie vedrà cose mai viste prima e avrà modo di conoscere le sorelle dello Schiaccianoci.

Al loro ritorno, Marie racconta il loro incredibile viaggio ai suoi familiari, ma nessuno le crede.

Un giorno, mentre è assorta nei suoi pensieri, Marie sente un boato e sviene. Svegliatasi, la mamma la informa che il nipote di Drosselmeier è arrivato: una volta soli, lui le confessa di essere stato lo Schiaccianoci e le chiede la sua mano. Così Marie diventa la regina del Regno delle Bambole.

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Riassunto per capitoli

La vigilia di Natale

Il 24 dicembre a Fritz e Marie non era permesso né entrare in salotto, né nella sala feste. I due si erano nascosti in un angolo della stanzetta che dava sul retro. Un uomo scuro attraversò il corridoio, era il padrino Drosselmaier che portava con sé sempre qualcosa di carino per i ragazzi.

I bambini iniziarono a fantasticare su cosa avrebbero ricevuto per Natale dai loro genitori, fino a quando si resero conto che si era fatto buio pesto. Ad un certo punto, le porte si spalancarono: erano il papà e la mamma che invitarono i bambini a seguirli per vedere cosa aveva portato loro in dono Gesù Bambino.

I doni

I bambini dovevano essere stati per tutto l’anno particolarmente buoni e ubbidienti, perché mai come quella volta avevano ricevuto tanti doni così splendidi: bambole, piccoli utensili fatti alla perfezione, un vestitino, un sauro, uno squadrone di ussari e tanti libri illustrati. E proprio quando si erano messi ad ammirare questi ultimi, suonò il campanello. Era lo zio Drosselmeier che aveva portato loro un dono fatto con le sue mani: un castello in miniatura. Il castello era bellissimo e animato da un meccanismo interno, ma ai bambini non piaceva così tanto.

Il piccolo protetto

Marie aveva scoperto qualcosa che nessuno aveva notato: un omino dall’abito elegante che faceva pensare ad un uomo colto e di buon gusto. Continuando a guardare l’omino gentile, Marie si rese conto della bontà che traspariva dal suo volto e infine chiese al suo papà chi fosse quell’omino. Egli le rispose che era uno schiaccianoci. Così Marie e sua sorella Luise cominciarono a usarlo per rompere le noci e poco dopo anche Fritz si unì a loro. A un tratto, però, dalla bocca dello schiaccianoci caddero due dentini e tutta la mandibola si afflosciò.

Cose meravigliose

Nel salotto di casa era presente un armadio a vetri in cui i bambini conservavano tutte le belle cose ricevute in dono ogni Natale. Si era fatta sera tarda e si avvicinava ormai la mezzanotte, ma i bambini ancora non riuscivano a staccarsi dalla vetrina. Rimasta sola, Marie iniziò ad occuparsi di quello che le stava davvero a cuore: lo Schiaccianoci. Egli era molto pallido per l’incidente dei dentini, ma sorrideva mesto e gentile. Marie, allora gli disse che presto lo zio Drosselmeier l’avrebbe aggiustato, e proprio in quel momento le sembrò di vedere una smorfia sul suo viso.

Marie stava per andare a letto quando improvvisamente sentì bisbigliare, frusciare e sussurrare: una miriade di topi andavano avanti e indietro. Ma la cosa più scioccante fu vedere il loro re: un topo con sette teste e sette corone. Presa dalla paura, Marie indietreggiò andando a finire contro la vetrina, il cui vetro si frantumò in mille pezzi. In quel momento, si sentirono strani rumori e vocine: erano i pupazzi che correvano alla rinfusa.

La battaglia

La battaglia tra l’armata dei topi e quella dello Schiaccianoci fu una battaglia molto dura e alla fine, quando le cose stavano per mettersi seriamente male per lo Schiaccianoci, Marie riuscì a salvarlo prima di svenire.

La malattia

Al suo risveglio Marie trovò vicino a lei il chirurgo Wendelstern e sua mamma. Quest’ultima le fece una ramanzina. La bambina sarebbe dovuta rimanere a letto per alcuni giorni, finché la febbre traumatica non fosse passata. Anche il padrino Drosselmeier la andò a trovare: era stato molto gentile perché aveva riparato i dentini e la mascella dello Schiaccianoci. Prima di andare via le raccontò la storia della Principessa Pirlipat.

La favola della noce dura

Quando Pirlipat venne alla luce, tutti erano d’accordo sul fatto che si trattasse di una bambina bellissima. Tutti erano incantati e contenti, eccetto la Regina che invece era preoccupata perché aveva paura che i topi potessero fare del male alla sua bambina. La faceva sorvegliare da guardie armate, e la cosa più strana era che queste ultime dovessero tenere in grembo un gatto e accarezzarlo per tutta la notte così da fargli fare le fusa.

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Continuazione della favola della noce dura

Nonostante tutti gli sforzi, il topo Frau Mauserinks riuscì ad arrivare alla piccola, trasformandola in un mostro. Il Re diede all’orologiaio Drosselmeier il compito di riportare la Principessa Pirlipat allo stato precedente. Drosselmeier, insieme all’aiuto dell’astronomo di corte, dopo tanti tentavi, si precipitò dal re, annunciando il modo per ridare la bellezza alla Principessa: una noce dura di Crakatuk doveva essere rotta con i denti davanti alla Principessa da un uomo che non si era mai rasato e non aveva mai portato gli stivali.

Conclusione della favola della noce dura

Dopo quindici anni di ricerche in capo al mondo, Drosselmeier e l’astronomo decisero di tornare a Norimberga e fu proprio lì che riuscirono a trovare la noce di Crakatuk e il ragazzo che l’avrebbe aperta con i denti davanti alla principessa: era il figlio del cugino di Drosselmeier. Purtroppo, però, proprio mentre il ragazzo si apprestava a fare alcuni passi indietro dopo aver rotto la noce, calpestò per sbaglio il topo responsabile della metamorfosi della principessa e si trasformò lui stesso in uno Schiaccianoci. Secondo l’astronomo, la deformità del giovane sarebbe potuta sparire solo se il topo dalle sette teste fosse caduto per mano del giovane, oppure se una dama lo avesse amato nonostante il suo aspetto. Così Drosselmeier concluse il suo racconto.

Zio e nipote

Marie si era finalmente ripresa e potè saltellare per la stanza allegra come sempre. Nell’armadio le cose apparivano più belle che mai e lì dentro potè ritrovare anche il suo amato Schiaccianoci. Mentre lo ammirava incantata, a un tratto le balenò l’idea che tutto ciò che le aveva raccontato il padrino non fosse altro che la storia del suo Schiaccianoci.

La vittoria

Non passò molto tempo che, durante la notte, Marie fu svegliata da strani rumori. Era il Re dei topi che decise di ricattare la povera Marie: se quest’ultima non le avesse dato i suoi dolci avrebbe attaccato lo Schiaccianoci. Così ogni sera il Re dei topi si presentava con una nuova pretesa e Marie cercava di accontentarlo per difendere lo Schiaccianoci. Un giorno, però, presa dallo sconforto, Marie lo prese in mano e ques’ultimo si animò: le disse di procurargli al più presto una spada. Marie decise di raccontare a Fritz tutta la verità e quest’ultimo decise di aiutarla. La notte seguente Marie fu svegliata dallo Schiacianoci che la informava che l’infido Re dei topi era stato sconfitto.

Il regno delle bambole

Lo Schiaccianoci chiese a Marie di seguirlo perché voleva farle vedere qualcosa. Si diressero verso l’armadio e da quest’ultimo lo Schiaccianoci fece scendere una scala che condusse lui e Marie nel regno delle bambole: un mondo fatato dove Marie potè visitare tanti posti magnifici come il Borgo del Panpepato oppure quello delle Caramelle.

La capitale

Si diressero verso il Lago delle Rose e salirono su un’imbarcazione a conchiglia, avvolti da un profumo intenso. Poi giunsero nel Boschetto delle Marmellate prima di arrivare alla Capitale. Quest’ultima lasciò Marie a bocca aperta: i colori erano sgargianti e la forma degli edifici per niente simile a quelli che si potevano trovare sulla terra.

Conclusione

Marie si risvegliò di soprassalto nel suo lettino. Stordita da tutte le cose meravigliose che aveva visto, si era addormentata nel Castello di Marzapane e qualcuno l’aveva portata a casa e adagiata sul letto. Raccontò alla mamma tutte le sue avventure, ma non fu creduta. Un giorno, poi, mentre Marie guardava sognante il suo Schiaccianoci, si udì uno schianto e uno scossone che fecero svenire la piccola. Quando si risvegliò, la mamma la mise al corrente del fatto che il nipote di Drosselmeier era arrivato da Norimberga. Una volta rimasti soli, il giovane ringraziò Marie per avergli salvato la vita più volte e le chiese la sua mano per regnare insieme al Castello di Marzapane. Si dice che il giovane sia andato a prenderla su una carrozza d’oro trainata da cavalli d’argento e che Marie sia ancora oggi la regina di quel mondo incantato.


Per concludere…

Cari amici, siamo giunti al termine di questo articolo nel quale vi abbiamo riassunto una delle storie di Natale più belle, Lo Schiaccianoci di Hoffman. Speriamo che siate rimasti affascinati da questo racconto tanto quanto noi! Alla prossima!


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