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Canto di Natale per Bambini di G. Stilton | Recensione e Immagini

Canto di Natale per bambini - Geronimo Stilton - copertina

Se volete dare ai vostri bambini la possibilità di conoscere il capolavoro di Charles DickensCanto di Natale“, ma in una versione alleggerita e più adatta alla loro età, non c’è dubbio che questo libro di Geronimo Stilton correrà in vostro aiuto.

Ecco a voi la recensione di questo bellissimo racconto, le differenze con il libro originale e le bellissime illustrazioni di Andrea Denegri.

Se vi può interessare, date un’occhiata anche alla versione originale di Charles Dickens. Buona lettura!

TitoloCanto di Natale
AutoreGeronimo Stilton
EditorePIEMME
GenereNarrativa, Fantastico
Anno di pubblicazione2013
Ispirato daCanto di Natale – Charles Dickens (1843)
Illustrazioni (guardale)Andrea Denegri (disegno) e Edwyn Nori (Colore)
Numero pagineCirca 213
Età consigliataDai 7 anni in poi (Altri libri dai 7 anni)
Voto9
CategoriaLibri di Natale per Bambini

Prezzo Aggiornato: 15,67 EUR

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Canto di Natale di Charles Dickens
  • Stilton, Geronimo (Autore)

Ultimo aggiornamento il 2023-09-29 / In qualità di Affiliato Amazon, ricevo una piccola commissione per ciascun acquisto idoneo.


Recensione

Giudizio Generale

Se avete pensato di far conoscere “Canto di Natale” di Charles Dickens a qualche fortunato bambino, vuol dire che questa storia vi ha toccato profondamente. Vuol dire che ritenete importante che il messaggio racchiuso in questo racconto debba arrivare alla mente e al cuore di qualcun altro e lasciargli un piccolo dono.

Quando ho acquistato il libro avevo la paura di trovarmi davanti a una versione inutilmente tagliata, stravolta ed edulcorata del capolavoro di Dickens; una versione perfettamente in linea con la cultura di oggi, in cui i bambini sono iper-protetti dalle verità più semplici ma dure della vita, come la morte, la povertà e le malattie; ma poi vengono lasciati con lo smartphone in mano, senza il controllo parentale, così da fornirgli un’ampia e ariosa finestra sull’inferno.

Mi chiedevo: sarà riuscito Geronimo Stilton a conservare tutto il dolore e la tragedia che nel racconto originale ha l’obiettivo di ferire il nostro cuore per poi ricucirlo e renderlo migliore di prima? Perché, in caso contrario, Canto di Natale si trasformerebbe in un racconto che forse intrattiene, ma proprio non insegna.

La risposta è sì.

Prima di leggere Canto di Natale di Geronimo Stilton, mi sono andato a rileggere quello originale, per essere sicuro di essere in grado di fornire un confronto lucido e puntuale; per la verità ho anche rivisto con grande piacere il celebre cortometraggio in animazione del 1983 “Canto di Natale di Topolino” (Burny Mattinson) e la versione di Robert Zemeckis in CGI del 2009, con Jim Carrey.

Già dalle prime pagine del libro, si evince da subito che il celebre Topino di Topazia (la città in cui vive) è riuscito a fare un lavoro eccellente, ripulendo quelle parti della storia a cui è possibile ancora rinunciare, ma lasciando intatta l’anima e il racconto.

Nessun personaggio è stato cambiato, tanto meno la storia; tutto è davvero molto fedele e, dal mio punto di vista, quasi nessun elemento è stato tradito rispetto agli intenti originali del libro. Insomma Dickens non si sta rivoltando nella tomba come lo spirito di Jacob Marley.

E parlando proprio di Jacob Marley, è interessante prenderlo come esempio per capire in che modo Geronimo Stilton abbia reso l’intero romanzo un perfetto regalo per bambini di 7 anni, fino agli 11.

Per rendere la scena meno paurosa, in questa versione lo spirito di Marley non passa attraverso la porta (come farebbe qualsiasi altro spirito) ma, in una maniera molto più umana, la apre di colpo. Inoltre, Stilton ha deciso, giustamente, di tagliare tutte le parti più violente e spaventose del capitolo, come il momento in cui il fantasma perde la mascella o inizia improvvisamente a urlare perché in preda al dolore causato dal rimorso.

Un’altra parte omessa dal topino Stilton, è chiaramente quella relativa all’apparizione dei due bambini che rappresentano l’ignoranza e la miseria. L’immagine presentata da Dickens nel romanzo originale era davvero forte e non c’è necessità di portarla all’attenzione dei bambini.

Insomma, il testo di questa versione per bambini è stato ripulito e adattato, riuscendo però a conservare il messaggio che i più piccoli, già dai primi anni delle scuole elementari, si meritano di ricevere. Un messaggio potente e uno strumento prezioso che vi aiuterà a spiegare il vero senso del Natale ai bambini.

Il Linguaggio

Questo è l’unico elemento sul quale Geronimo Stilton è stato costretto a operare più cambiamenti, ma certo non ci potevamo aspettare che tutta la ricchezza del linguaggio di Dickens potesse essere racchiusa in un libro per bambini.

In una delle tante versioni del libro originale, la traduttrice Beatrice Masini, nelle ultime pagine, descrive il linguaggio di Dickens in questo modo:

Beatrice Masini - traduttrice Canto di Natale

Le sequenze di aggettivi assonanti; i crescendo descrittivi che poi si bloccano per lasciare spazio a dialoghi di purissimo, scostante umorismo, e a chiuse secche, cinematografiche; le accoppiate spiazzanti (il ghiaccio è misantropo); le similitudini (…)

Beatrice Masini

Ecco, tutto questo nel libro di Stilton non c’è e forse non ci sarebbe potuto essere, visto che non è mai giusto cogliere un frutto quando ancora non è maturo.

Ma in fondo è una bella notizia, perché questa “piccola mancanza” (che in verità non lo è) fornirà ai bambini una motivazione per rileggere la versione originale quando saranno un pochino più grandi; saranno così colpiti per la prima volta da questa “mitragliata di parole“, che Dickens spara orgoglioso con amore e violenza e alla quale il nostro cuore fortunatamente non ha scampo.

Il linguaggio scelto da Geronimo Stilton, è dunque abbastanza semplice da permettere ai bambini di leggere il libro in completa autonomia, come se fosse un fumetto o un giornalino; ma questo non vuol dire che non avranno l’occasione d’imparare nuovi termini più ricercati come “accigliato“, “taccagno“, “ispida“, “grana da risolvere“, “mugugnare” e “bofonchiare“.

Nel prossimo capitolo, vi mostrerò anche come molte parole su ogni pagina siano rese graficamente più interessanti agli occhi dei bambini.

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La formattazione del testo

Se conoscete la collana di libri di Geronimo Stilton, sapete già che la formattazione del testo sia un suo grande punto a favore, che aiuta i bambini a mantenere alta l’attenzione, anche se non c’è niente da “scrollare” in modo compulsivo.

Il libro è composto da circa 213 pagine (più l’indice e una mini-biografia dell’autore) e ogni pagina è composta da una media di 15-20 righe, separate dalla giusta interlinea.

Anche la grandezza del testo è ottimale per permettere ai bambini di leggere il racconto in maniera fluida e la stessa cosa vale per la chiarezza del carattere tipografico.

Ma ciò che cattura di più l’attenzione dei bambini è il fatto che alcune parole (in media 4-5 su ogni pagina) sono stampate in un carattere che varia sia nel colore che nella forma, elementi che puntualmente descrivono il significato della parola stessa.

La parola “freddo“, ad esempio, sarà stampata in azzurro e ciascuna lettera sarà decorata con un piccolo cumulo di neve. La parola “buio” invece, sarà stampata su un fondo nero. Potete vedere l’immagine in basso.

formattazione del testo in Canto di Natale di Geronimo Stilton

Illustrazioni

Le illustrazioni di Canto di Natale di Geronimo Stilton sono di Andrea Denegri, un noto sceneggiatore, disegnatore e creativo italiano, che ha collaborato con aziende importanti come la Panini, Walt Disney Italia e la Warner Bros.

Nel libro sono presenti circa 45 illustrazioni grandi e a colori, di cui 24 a tutta pagina e 21 che occupano due facciate intere. La mia idea è che solo le illustrazioni di questo libro valgono il suo costo. In più, su gran parte delle pagine, sono raffigurati i personaggi di cui si sta parlando e molte altre decorazioni natalizie. Vi mostro alcune delle illustrazioni che mi sono piaciute di più.

Scrooge nel suo ufficio con Bob Cratchit - illustrazione del libro Canto di Natale di Andrea Denegri
Ebenezer Scrooge e Bob Cratchit in ufficio
Ebenezer Scrooge vede nel batacchio della porta di casa il volto di Jacob Marley - Canto di Natale di Geronimo Stilton - Illustrazione di Andrea Denegri
Ebenezer Scrooge vede Jacob Marley
Ebenezer Scrooge ed il fantasma del Natale presente - Canto di Natale di Geronimo Stilton - Illustrazione di Andrea Denegri
Ebenezer Scrooge ed il fantasma del Natale presente
Ebenezer a casa di Bob Cratchit - Canto di Natale di Geronimo Stilton - Illustrazione di Andrea Denegri
Ebenezer Scrooge a casa di Bob Cratchit
Ebenezer Scrooge ed il fantasma del Natale futuro -  Canto di Natale di Geronimo Stilton - Illustrazione di Andrea Denegri
Ebenezer Scrooge ed il fantasma del Natale futuro
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Riassunto

Ebenezer Scrooge è un uomo anziano, arcigno e che odia il Natale e non pensa ad altro che a lavorare e a fare soldi. Quando improvvisamente muore il suo socio in affari Jacob Marley, non prova nessun sentimento e si rinchiude nel suo ufficio per rifugiarsi da un mondo che lui reputa frivolo e perbenista.

Gli unici che hanno a che fare con quest’uomo sono il suo impiegato, il povero e vessato Bob Cratchit, il nipote Fred, che sembra l’unico a nutrire ancora dell’affetto per lui e i poveri malcapitati che lo incontrano sul loro cammino.

Passano così 7 anni e nel giorno della vigilia di Natale, Scrooge torna a casa e gli appare lo spirito di Jacob Marley che lo avverte che durante la notte di Natale avrebbe ricevuto la visita di tre fantasmi: quello del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro.

Il primo Spirito mostra a Scrooge alcune scene del suo passato e si ricorda così di come era solo e triste nella sua gioventù, di quanto voleva bene alla sorellina Fanny, a quanto era felice quando era un semplice apprendista contabile e lavorava insieme all’amico Dick Wilkins per il signor Fezziwig.

Durante il suo viaggio nel passato, Scrooge assiste alla scena in cui dopo essersi trasferito con Marley nel suo nuovo studio, dice addio per sempre a Bella, la donna che amava, per dedicarsi solo agli affari e al denaro.

Il secondo Spirito è un gigante che appare in una stanza piena di prelibatezze di ogni tipo e che tiene in mano una grande fiaccola in grado d’illuminare il cuore e le vite degli uomini. Questo Spirito ha il compito di mostrare a Scrooge cosa sta avvenendo durante quella vigilia di Natale e i luoghi in cui sono presenti persone felici nonostante la loro povertà.

Entra così nella casa dell’impiegato Bob Cratchit e conosce il piccolo Tim che, a causa di una malattia, forse non sopravvivrà. In seguito assiste al Natale semplice e gioioso di alcuni minatori intorno a un focolare, a quello di due guardiani di un faro che brindano e cantano e quello di alcuni marinai su un bastimento in mezzo all’oceano.

Scrooge si ritrova poi a casa del nipote Fred, dove tutti si divertono e fanno dei giochi a cui anche lui vorrebbe prender parte e rimane stupito quando il nipote e tutti gli ospiti decidono di brindare a lui.

Allo scoccare della mezzanotte il fantasma del Natale presente inizia a invecchiare, fino a quando non sparisce del tutto.

Appare così lo spirito del Natale futuro, un ombra oscura e silenziosa che mostra il cammino a Scrooge alzando una mano scheletrica che spunta da un mantello nero. Lo spirito gli mostra cosa sarebbe avvenuto dopo la sua morte: alcuni uomini nella City di Londra impegnati in commenti che lo riguardano poco lusinghieri; un suo debitore condivide con la famiglia la felicità per essersi liberati di lui; e in fine, la sua anziana domestica, Mrs. Dillbert, e altri ricettatori vendono tutti i suoi beni al vecchio Joe, tra cui le cortine del suo letto.

Lo spirito porta così nuovamente il vecchio Scrooge a casa dei Cratchit e l’uomo viene a scoprire che, se le cose non fossero cambiate, il piccolo Tim sarebbe morto. Il fantasma mostra poi a Scrooge la sua stessa tomba e il vecchio, preso dalla disperazione, si attacca alla mano del fantasma, supplicando pietà.

Da un momento all’altro Scrooge si ritrova di nuovo nel suo letto e, affacciandosi alla finestra, chiede che giorno sia a un bambino, che gli risponde che è il giorno di Natale.

Scrooge, pieno di gioia per essere sopravvissuto, chiede al bambino di andare a comprare un arrosto dal pollivendolo per farlo recapitare a casa di Bob Cratchit; in seguito, per festeggiare il Natale, si reca a casa del nipote Fred che lo accetta a benvolere.

Il giorno dopo, Scrooge incontra Bob Cratchit nel suo ufficio e lo sorprende dandogli un aumento di stipendio; lo manda poi a comprare del carbone, così che possa riscaldarsi durante le ore di lavoro. Infine, lo invita a casa per parlare della loro situazione con un bicchiere di punch in mano.

A seguito degli aiuti economici che Scrooge darà alla famiglia, il piccolo Tim potrà permettersi le cure mediche grazie alle quali sopravvivrà.

Conclusioni

Spero che questo viaggio nel mondo di Canto di Natale per bambini abbia fatto sognare un po’ anche voi. Sono certo che il topino Stilton riscalderà i cuori dei vostri bambini e permetterà loro di capire e comprendere un capolavoro senza tempo.

Per informazioni o eventuali imprecisioni, mi potete inviare un messaggio per mezzo della pagina contatti. Vi voglio salutare con le parole del piccolo Tim che potrete trovare nel libro originale: “Che Dio ci benedica…tutti quanti!”


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